Una svolta epocale quella della UEFA, che dalla stagione 2024/2025, apre i battenti a una vera e propria nuova competizione sul panorama europeo. La Champions League, caratterizzata dal celebre formato a gironi, cesserà di esistere al termine di questa ultima stagione. Si apre così una nuova era per la competizione più spettacolare d’Europa, che vedrà il passaggio della competizione a un formato inedito. Una riforma, quella varata dalla UEFA, dalle tinte più vivaci e dalla spiccata spettacolarità, rispetto alle sue ormai vetuste vesti. La Champions League, una competizione, ormai avvezza ai continui cambiamenti, si avvia verso un’ennesima rivoluzione. Un torneo quello che oggi appare ai nostri occhi, molto diverso dalle originali idee di Hanot e Rimet, che nel 1955 diedero vita alla maggiore competizione europea per importanza.

Le prime edizioni del torneo, vedono una competizione, molto più scarna rispetto ai giorni odierni. Ai tempi potevano partecipare esclusivamente i club, detentori del rispettivo campionato nazionale, con l’aggiunta della squadra vincitrice dell’anno precedente, in virtù della cosiddetta “regola Bernabéu”. Una vera e propria “legge ad personam” stilata dall’omonimo presidente del Real Madrid Santiago Bernabéu, sulla scia della quale, era concesso al campione in carica il diritto di difendere il titolo, conquistato nell’edizione dell’anno prima. Certo una formula primordiale e forse un po' acerba, ancora non in grado di esprimere appieno tutte le potenzialità di una competizione raggruppante le migliori squadre d’Europa. La prima coppa dei campioni non eccelle certo per spettacolarità.

Fu poi con il passare degli anni, e anche grazie ad un graduale aggiornamento del torneo, che la coppa dalle grandi orecchie inizia ad allargare il suo seguito. Con l’ampliamento del bacino di utenza prima e con il cambio del trofeo poi, la Coppa inizia ad assumere fisionomie e contorni a noi sempre più familiari, il tutto culminante poi nella grande riforma del 1991. Una competizione fino a quel momento pressoché immutata diventa oggetto di una riforma copernicana. Via il vecchio nome, ora sostituito dalla più che celebre sigla “UEFA Champions League”, e dentro una nuova formula, compaiono per la prima volta i gironi. Con il nuovo format, la competizione si aggiorna ulteriormente: aumenta il numero delle partite, per un bouquet di gare sempre più variopinto, aumentando al contempo spettacolarità, con match sempre più allettanti e incassi al botteghino. Il calcio Europeo è cambiato.

Come il moto incessante delle placche tettoniche, così il mondo del calcio del vecchio continente, entrambi in costante movimento, mai statici, ma dinamici. La storia del calcio in Europa è in movimento costante. Sempre alla ricerca di innovazione e nuovi stimoli. E così la Coppa dei campioni prima e la Champions League poi in tempi più recenti. Oggi all'alba di una stagione calcistica giunta quasi a metà del suo percorso e con una nuova, alle porte, la massima competizione per club europei, si prepara a una nuova trasformazione. È l’ultima stagione della coppa dalle grandi orecchie con il vecchio format. Dal 2024 cambierà tutto. Quella che si prospetta ai nostri occhi è una coppa totalmente rinnovata. Tanti i passaggi storici, ma quelli che più balzano agli occhi sono i seguenti: nel 2024/25, la competizione passa da un numero complessivo di 32 a 36 squadre, 4 in più rispetto alle edizioni precedenti.

Al contempo, scompare la fase a gironi, ci sarà un gruppo unico. Il risultato finale sarà 36 finaliste per un’unica classifica. Un format molto stile campionato, nel quale a ciascuna partecipante sarà garantito un carnet di 8 gare totali contro squadre diverse, 2 in più rispetto alle passate edizioni. 4 nuove squadre? E come si qualificano? Questa la domanda più gettonata, fin dalle prime indiscrezioni sul nuovo format. La riforma non intacca i pregressi criteri di qualificazione, per lo più intatti. Per quanto riguarda invece i posti in più messi a disposizione, la UEFA recita: un posto sarà assegnato alla vincitrice di un campionato, nell’ottica del “percorso campioni”; un posto sarà assegnato al club classificatosi terzo, nel campionato della quinta federazione nel ranking UEFA; gli ultimi due saranno assegnati alle federazioni meglio performanti nella stagione precedente.

Un criterio quest’ultimo di stampo prettamente meritocratico, volto a garantire maggiore rappresentanza alle federazioni più meritevoli, attraverso l’aggiunta di un club in più tra le fila di coloro che ne avessero già diritto. Al fine di meglio inquadrare il contenuto della riforma, facciamo ora un esempio: ove tale criterio fosse già stato recepito dalla stagione precedente, quest'ultimo, avrebbe adesso potuto consentire l'accesso persino ai quinti classificati del nostro campionato. In virtù dell’ottimo piazzamento garantitoci lo scorso anno, dalle italiane nelle competizioni UEFA. Un risultato che ha un'altissima probabilità di ripetersi anche per la stagione in corso. Secondo il nuovo format, le squadre qualificate giocheranno un totale di 8 partite, affrontando metà delle stesse in casa e metà in trasferta. Il tutto spalmato su di un calendario sempre più ricco e carico di impegni.

Gli incontri, ha confermato la UEFA, saranno disputati dal mese di settembre a quello di gennaio, con la previsione, per tutte e 3 le competizioni continentali, di una settimana dedicata esclusivamente per giocare la propria giornata. A livello di schema esemplificativo, si pronosticano, rispettivamente: una settimana dedicata solo ai match della Champions, con la possibilità di vedere quale giorno dedicato anche il giovedì, in aggiunta ai già presenti martedì e mercoledì; una per l’Europa League, distribuita fra le giornate di mercoledì e giovedì, ed una infine per la Conference League. L’ultima giornata delle 3 competizioni sarà invece da disputarsi in contemporanea. Un ulteriore punto di domanda per i tifosi di tutta Europa attiene ora alle modalità di raggiungimento della fase a eliminazione diretta. Come funzionerà? Quali saranno le nuove modifiche?

Il tutto sarà deciso dalla classifica finale al termine della prima fase del torneo. Le prime otto squadre, della fase campionato, passeranno di diritto agli ottavi di finale. Discorso a parte per le qualificate tra il nono e il ventiquattresimo posto. Queste ultime accederanno invece agli spareggi a eliminazione diretta, con gare di andata e ritorno. Successivamente gli otto club, risultati vincitori del rispettivo spareggio, andranno agli ottavi di finale, contro le prime otto qualificate. Le squadre dal venticinquesimo posto in giù, saranno eliminate senza alcun possibile ripescaggio direzione Europea League. Dagli ottavi di finale in poi, cambia poco. Sussiste ancora lo schema dei turni a eliminazione diretta, con gare di andata e ritorno, il tutto fino alla finale, da giocarsi come di consueto in campo neutro.

Una riforma ad ampio spettro, dalle mille e uno sfaccettature, si irradia ora nel calcio europeo. Molte sono le novità introdotte: dal nuovo formato alle nuove modalità di accesso, la Champions League riprende colore. La coppa dalle grandi orecchie ora connotata di tinte più vivaci riaccende l’interesse dei fan. Più squadre e più partite di alto livello, accompagneranno il tifo europeo in un cammino lungo 11 mesi. Il tutto collaudato da un miglior equilibrio sportivo, e da un sistema meritocratico, facente perno sul ranking UEFA. Questa sarà la nuova Champions League per l’anno venturo.

Note

Fonti UEFA Champions League e Sky sport.